GMCC Gruppo Missionario Caritas Cassago


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Di cosa si tratta

I campi di lavoro

Per noi i campi di lavoro sono cominciati nel 1994 a Oldonyiro e da allora le vacanze estive vogliono dire AFRICA.




Spiegare il motivo di questa scelta non è facile perché è un qualcosa che ti prende dentro e non ti molla più. Una cara amica a questo proposito ci scriveva: "…andare in Africa è pericoloso perché da quel momento nulla ti sembrerà altrettanto affascinante…il mal d’Africa è proprio quella insopprimibile nostalgia che ti prende tornando a casa, come se la vera casa fosse quella appena lasciata..."
Ed è proprio così: è una serie di emozioni forti che vivi quando sei in terra africana e che una volta a casa cerchi di raccontare, di parlarne , fai vedere agli amici che ti tempestano di domande le centinaia di foto, ma niente riesce a rendere l’idea di cosa vuol dire stare con i ragazzi della scuola di Kipsing






.... cosa si prova a veder sorridere i bambini dell’orfanotrofio o il lavorare fianco a fianco con gli operai di Oldonyiro per terminare la diga…e allora l’unica cosa che riesci a dire: "..bisogna provare, perché non vieni anche tu l’anno prossimo?" E forse è per questo che tanti nostri amici gli anni successivi ci hanno seguito in questa fantastica avventura.







Dei sei campi di lavoro estivi riusciamo a ricordare tante immagini, le serate, i volti, i lavori fatti, le parole dette sotto i cieli stellati, ma è impossibile così su due piedi ricordarli in tutta la loro intensità e allora provo a parlare di questi campi nel loro concreto, sì perché chi vi partecipa sa che comunque ci sono delle "regole" dettate dalla vita di comunità da rispettare e alle quali si riesce facilmente a sottostare perché lo spirito di gruppo che si crea ogni volta fra le persone è sempre più forte e importante del proprio egoismo.





Ecco quindi che nei campi di lavoro la giornata comincia sempre presto: alle 7.00 sveglia per tutti e colazione spesso preparata dagli amici più mattinieri e poi via verso i luoghi di lavoro che possono essere più di uno e più o meno lontani. Per il pranzo ci si riunisce ancora perché sia occasione di conoscenza e di scambio di idee.
Dopo un pomeriggio ancora di lavoro la cena che secondo noi è uno dei momenti più belli perché tiri le somme della giornata trascorsa e ti fa godere il meritato riposo.






Ma raccontando mi accorgo che ogni campo di lavoro ha la sua storia: in alcuni si è preferito creare dei gruppi che a turno si occupavano della cucina e del rendere accogliente la Guest House al rientro dei lavoratori; quindi vedevi anche i maschietti intenti ai fornelli, a rifare i letti e a lavare i piatti. In altri campi c’erano signore o ragazze che si impegnavano per tutto la durata dello stesso a gestire la cucina… e subito venivano soprannominate Mama Chakula (Chakula IN KISWAHILI vuol dire cibo).







In alcuni campi "fila via" tutto liscio in altri abbiamo visto che possono esserci imprevisti come la scarsità d’acqua che ti fa centellinare l’uso della stessa per il bene comune.
Di seguito abbiamo messo una piccola statistica sui campi di lavoro dal primo nel 1988 dove tutto (a detta degli amici veterani) era più spartano e difficile. All’ultimo fatto dove tutto è ormai collaudato e organizzato.
I numeri spesso dicono poco ma ci piace pensare che soprattutto dietro al numero dei partecipanti c’è la storia personale di molti amici (sì perché alla fine quello che di concreto porti a casa dall’Africa è l’AMICIZIA).









Amici che purtroppo non hanno ripetuto l’esperienza per motivi pratici ma che ogni volta che ricordano il tal campo di lavoro a cui hanno partecipato gli si illuminano gli occhi.
Altri amici invece che non riescono ad immaginare un altro modo di trascorrere le proprie ferie estive e magari fanno salti mortali dal punto di vista economico per potervi partecipare.


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